Sebbene gli operatori dei media internazionali si siano precipitati in Israele (ha concesso l’accreditamento ad almeno 2.800 corrispondenti dall’inizio della guerra), a nessuno è stato permesso di entrare a Gaza se non in una manciata di tour strettamente controllati guidati dall’esercito israeliano. Di conseguenza, negli ultimi sei mesi, il mondo si è affidato quasi interamente ai resoconti dei giornalisti palestinesi locali per avere informazioni in loco sull’impatto della guerra – insieme ai post per lo più non verificati sui social media che da allora hanno inondato lo spazio informativo. il suo inizio. Il rifiuto di consentire ai media internazionali di coprire Gaza dall’interno è solo un elemento di un crescente regime di censura che lascia un vuoto alla propaganda, alla cattiva informazione e alla disinformazione, e ad affermazioni e riconvenzioni che sono straordinariamente difficili da verificare in modo indipendente. Un rapporto della CNN sul cosiddetto Flour Massacre – la consegna mortale di aiuti che secondo il Ministero della Sanità di Gaza ha ucciso 100 persone e ne ha ferite 700 – ad esempio, mette in dubbio la versione israeliana degli eventi. Ma ci è voluto più di un mese per mettere insieme quelle prove partendo dalle testimonianze oculari e dopo aver analizzato dozzine di video. Israele si propone come democrazia e bastione della libertà di stampa nella regione. Le sue azioni raccontano una storia molto diversa. L’alto tasso di morti e arresti di giornalisti, inclusa una strage in Cisgiordania; leggi che consentono al suo governo di chiudere i notiziari stranieri considerati un rischio per la sicurezza, che il primo ministro ha esplicitamente minacciato di usare contro Al Jazeera; e il suo rifiuto di consentire ai giornalisti stranieri un accesso indipendente a Gaza parlano tutti di una leadership che sta deliberatamente limitando la libertà di stampa. Questo è il segno distintivo di una dittatura, non di una democrazia.
@ISIDEWITH4 settimane4W
Che impatto ritieni che i social media abbiano nel modellare la nostra percezione dei conflitti quando il giornalismo tradizionale è limitato?
@ISIDEWITH4 settimane4W
In che modo pensi che limitare l’accesso dei giornalisti alle zone di conflitto come Gaza incida sulla nostra comprensione di ciò che sta realmente accadendo lì?